Un giorno in cui trascendere la tradizionale arte della fotografia, camminando. È questo ciò che mi piacerebbe potessimo sperimentare assieme durante il nostro incontro. Sarà un viaggio esplorativo nelle pratiche e percezioni che si celano dietro l’atto stesso dello scattare una fotografia. Camminare fotografie sarà una giornata dedicata all’esplorazione del tempo, del rallentare, della rinuncia e della consapevolezza.
Il tutto avverrà durante una passeggiata riflessiva in un bosco tra sentieri, laghi, radure, prati e panorami montani. Sarà un camminare ma anche uno stare, un muoversi ma per rimanere, dove ogni tappa diventerà un’occasione per approfondire e vivere questi preziosi concetti.
L’obiettivo a fine giornata sarà quello di sentirsi pronti a scattare una propria fotografia autentica che però, di fatto, non faremo: non sarà più necessario.
Ho pensato di sviluppare la giornata durante una passeggiata riflessiva nel bosco, intervallata da momenti di dialogo, pensieri e condivisioni. Ogni tappa sarà un’opportunità per esplorare uno dei temi sopra menzionati, con esercizi pratici utili per iniziare a interiorizzarli e a viverli con consapevolezza. I momenti di condivisione saranno fondamentali per costruire un’esperienza collettiva, quella in cui ognuno sarà invitato a partecipare tramite l’ascolto e la partecipazione, arricchendola per arricchirsi a vicenda.
Camminare fotografie si presenta quindi come un’esperienza trasformativa; un suggerimento per riscoprire la ricchezza del momento presente e la profondità del nostro legame con la natura e con l’umano che risiede in noi. Sarà da questa relazione con l’attorno, che in futuro ogni persona potrà provare a scattare una fotografia che non sia più solo un’immagine, ma il risultato di un cammino ben più profondo e autentico, fra se stessi e il mondo.
Filippo Macchi
Mi reputo un fotografo in cammino, un pensatore profondamente radicato nei paesaggi naturali che mi circondano. Il mio percorso si è sviluppato in un connubio di fotografia e parole, di immagini e pensieri.
Ma, soprattutto, si è manifestato sempre più come un rituale contemplativo, come un invito alla riflessione e alla riscoperta di una lentezza quasi dimenticata, a volte persino sofferta.
Durante la mia quasi trentennale esperienza, ho avuto modo di scoprire e poi esplorare in profondità le intersezioni che si manifestano tra l’osservazione intenzionale e l’introspezione, prima di un qualsiasi scatto. La natura, infatti, con le sue straordinarie e molteplici tipicità, è il luogo in cui l’espressione artistica riesce a unirsi a una parte così profonda di me da divenire a volte quasi una scoperta.
Grazie alla lunga frequentazione delle montagne, sono riuscito a sviluppare una pratica in grado di trasformare il tempo in spazio vitale, utile a un’esistenza più consapevole e interconnessa anche al di fuori della fotografia.
Mi piacerebbe riuscire a trasmettere quanto appreso affinché lo stare, l’indugiare, e l’osservazione pura possano diventare dei luoghi da abitare per chiunque; delle piccole isole inserite nel flusso frenetico di una vita spesso frammentata. Sono convinto che a volte il cambiamento profondo, personale e collettivo, sia possibile anche tramite il gesto dello scattare una fotografia, purché questo sia il risultato di un incontro e di una relazione; purché sia un Noi.
Se sei interessato a partecipare a Camminare fotografie o vuoi semplicemente maggiori informazioni a riguardo, ti invito a compilare il form sottostante, grazie.