Sono nato nel secolo scorso. In un periodo in cui le barriere, non solo fisiche, erano all’ordine del giorno.
Sono cresciuto nella bambagia degli anni 80 per arrivare alla fine degli anni 90 carico di aspettative verso il nuovo secolo.
Ho viaggiato in tutta Europa, dalle capitali alle campagne. Dieci anni vissuti per strada cavalcando l’euforia di un’Unione che, nonostante le evidenti difficoltà, sembrava un sogno ad occhi aperti.
Da qualche anno, però, è prevalso un sentimento di sconforto e delusione nei confronti di quella che appare l’unica strada possibile per questa Unione, ovvero l’omologazione dell’individuo ad un’unica filosofia di pensiero.
Rivendico invece la mia unicità ed oggi non mi riconosco in nessuna istituzione, nazionale o europea. Ho scelto di allontanarmi il più possibile dalla società per rifugiarmi nell’unico vero elemento comune a tutti: la Natura.
In seguito a quella crescente irrequietezza tipica delle grandi delusioni, ho deciso di intraprendere un viaggio interiore che mi sta portando prima di tutto ad accettarmi per quello che sono, ma soprattutto, spogliandomi, ho scoperto che come uomo, sono estremamente fragile, emotivamente e fisicamente.
Tuttavia, da questa fragilità ho imparato a rallentare nel tentativo di ricostruire un rapporto con la Natura di cui mi sono reso conto di sentirmi defraudato da una società che per sua essenza è incompatibile con l’ambiente che ci circonda.
Per cercare di ricucire questo strappo, dal 2019 ho iniziato, insieme alla fotografa documentarista Lavinia Nitu, una serie di esperienze in ambiente che attraverso una serie di scatti ed autoscatti ci hanno progressivamente portato a relazionarci, non senza difficoltà, con l’ambiente che prediligiamo ovvero la montagna ed i suoi elementi.
Lungo sentieri abbandonati, boschi rigogliosi, luoghi più o meno ameni, ci siamo spogliati della nostra arroganza e togliendoci quel senso di sicurezza dato in primis dall’abbigliamento, abbiamo cercato di ritrovare una dimensione nella quale riconoscerci.
Ci siamo riusciti? Onestamente non lo so. Possiamo però dire che come specie, in questo momento della nostra storia, sentiamo clamorosamente la necessità di ritrovarci.
Veniamo dalla Natura e alla Natura ritorneremo.