Oggi si chiude la fase 1 o almeno così ci hanno detto. Non è dato sapere quante fasi però ci saranno né se si ripeteranno.
Come tutti, anche noi costretti tra le quattro mura domestiche dal Covid-19 ci siamo ingegnati per cercare di inserire nella routine quotidiana qualche elemento di novità.
Vivere a ridosso del centro di una città ha sicuramente i suoi lati positivi ma anche quelli negativi ovviamente.
Nel nostro caso i negativi sono stati per lo meno mitigati da qualche albero presente nel nostro cortile ed in quelli dei vicini.
Bisogna ingegnarsi c’è poco da fare.
Ho fotografato per 2 mesi quello che è successo all’interno del perimetro rappresentato dalla portata del mio sguardo. Le uniche direzioni libere sono est e nord.
Ad est la ferrovia traccia un solco, uno spartiacque che divide il mondo in 2. A Nord una serie di cortile e giardini in sequenza regala un po’ di verde.
Ho fotografato volatili per 2 mesi cercando di documentare la fauna che in questo periodo dell’anno popolata questo piccolo quartiere di provincia. E’ un’esperienza che mi ha dimostrato una volta di più come la mia pazienza non sia sufficiente per fotografare gli animali, del resto fotografo paesaggi.
Ho sintetizzato in 5 immagini due mesi interi trascorsi in casa.
Faccio fatica a dire se queste immagini sono viziate, non solo geograficamente intendo, dalla situazione attuale, non mi sono concentrato su questo, ma solo sugli elementi che da più di 10 anni mi sono famigliari in questo fazzoletto di pianeta.
Sono cresciuto a non più di 300 metri da dove abito ora. L’infanzia l’ho trascorsa in strada ed in stazione con la “banda” del quartiere di allora.
Sono passati più di 40 anni, non pochi. Conservo molti ricordi di quel periodo e non nascondo che ogni volta che mi affaccio dal balcone e guardo i binari e la stazione non posso non pensare alle mille avventure che abbiamo vissuto tutti insieme in questo luogo.
Ora che siamo al termine di questa fase 1 e da domani questa fantomatica fase 2 prenderà il via, sto evitando comunque di investire troppe aspettative sul futuro prossimo. Si vive alla giornata. Si legge e si studia, si mette ordine in archivio e si preparano nuove stampe da mandare in laboratorio.
Questo simpatico siparietto mi ha dato anche l’occasione di cominciare a digitalizzare l’archivio di diapositive e negativi che giacciono chiusi in cassetto da oltre 15 anni.
Basta, ho già indugiato troppo sui ricordi è tempo delle immagini. Ci vediamo alla fase 2.





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