In mezzo ai monti
mi stava vicino un cervo
molto socievole
facendomi capire quanto io
fossi distante dal mondo
Saigyō Hōshi
La notte incombe ancora con la sua luce tetra mentre cerco di espletare la routine quotidiana.
Pensare, scrivere, respirare.
Lentamente rischiara mentre sono avvolto dalla solitudine dell’alba.
Pensieri cupi mi avvolgono come spire di un serpente. Amo questo momento della giornata ma mai come ora porta con se la promessa di un nuovo giorno di lotte contro me stesso.
Sulla scrivania tre libri di poesia: Arminio, Bashō e Saigyō.
Prendo quest’ultimo e sfoglio qualche pagina.
Mi cattura questa poesia, la numero 105.
“Facendomi capire quanto io fossi distante dal mondo”
Questa frase racchiude tutto il malessere che mi pervade ormai da più di un anno.
Nessuna montagna, nessun bosco sono in grado di lenire la sofferenza che giorno dopo giorno si accumula nella mia anima.
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