Come si fa a dare una misura, una forma, ad un Tempo che si srotola lungo una linea di oltre 25000 anni?
La prima, logica, risposta è ovviamente impossibile.
Però, c’è sempre un però, può capitare di imbattersi in manifestazioni così eclatanti da riportare questa linea temporale alla nostra portata.
Sabato ho visitato il Giardino dei Ghiacciai di Cavaglia, in Val Poschiavo, uno di quei luoghi che vengono comunemente descrittivi come “senza tempo“.
Ma in verità un Tempo ce l’hanno eccome.
Lungo quello che è un percorso didattico costruito con precisione e saggezza, ho avuto modo di ammirare una serie di “marmitte“.
![Marmitte dei Giganti nel Giardini dei Ghiacciai a Cavaglia](https://mani.photography/wp-content/uploads/2024/06/20240601_110440.jpg)
Cos’è una marmitta: [Der. del fr. marmite, dal fr. ant. marmite “ipocrita”, con allusione al fatto, che la m., piuttosto profonda, nasconde gran parte del suo contenuto, diversamente da altri recipienti più bassi] [GFS] Nella geografia fisica: (a) m. eoliche, affossamenti più o meno regolari o caverne che, nelle regioni desertiche o sabbiose, si formano per l’erosione esercitata dalla sabbia violentemente smossa e sbattuta dal vento contro gli ostacoli; (b) m. dei giganti, cavità poco profonde, grossolanamente cilindriche ad asse quasi verticale, con le pareti più o meno levigate e talvolta striate, che si generano nelle rocce per il moto vorticoso e prolungato di acque torrentizie, fluviali o marine trasportanti materiale solido o per l’azione abrasiva di una grossa pietra mantenuta in movimento rotatorio dalle acque stesse; si dicono m. glaciali, se prodotte da corsi d’acqua fluenti sotto i ghiacciai, m. fluviali o torrentizie, se dovute alle acque di fiumi e torrenti, m. costiere, se prodotte dal moto ondoso del mare; (c) m. dei pigmei, piccole nicchie che si trovano sul soffitto o nelle pareti delle caverne costiere, dovute in parte all’azione dell’ondazione, in parte all’erosione eolica e a molluschi.
Queste caratteristiche formazioni rocciose mostrano il vero significato di Tempo. Il processo che porta alla loro formazione richiede migliaia di anni oltre che una concomitanza di fattori e un instancabile “lavoro” da parte dell’acqua e delle rocce.
![Orrido di Cavaglia](https://mani.photography/wp-content/uploads/2024/06/20240601_111457.jpg)
![Orrido di Cavaglia](https://mani.photography/wp-content/uploads/2024/06/20240601_112009.jpg)
Spazzato da un brioso vento, in questo primo giorno di estate, il Giardino dei Ghiacciai mi ha permesso, una volta di più, di riflettere sulla difficoltà che ho nel percepire scale temporali così distanti dalla mia. Ho provato una sensazione come di un visitatore che in un museo si muove da una teca all’altra cercando di carpire il significato di quello che come un film scorre davanti ai suoi occhi.
Impossibile. Almeno per me impossibile, e quindi?
Quindi guardare queste marmitte dei giganti è come guardare un dipinto dell’ottocento o una scultura del quattrocento o un manufatto preistorico. Sono tutte esperienze che concorrono ad arricchire la mia cultura.
Spesso snobbo questi percorsi perchè non li ritengo meritevoli di una visita in quanto “portano via tempo” ad attività più proficue.
Invece, come visitare un museo d’arte arricchisce la cultura visiva, così visitare un luogo come il Giardino dei Ghiacciai arricchisce la mia consapevolezza di uomo in cammino stimolandomi a riflettere e ad approfondire questo concetto di Tempo sul quale, da qualche mese, ho iniziato a dedicare molte delle mie attenzioni ed energie.
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