Strade dritte che piombano in questi paesi come una banda di briganti e che inspigabilmente ne tracciano una S subdola a 90° violentandone inesorabilmente la vita pacifica e sorniona. Abitati tanto anonimi quanto custodi di una cultura che non si vorrebbe perdere ma che inesorabilmente si affievolisce ogni giorno di più.
Percorro queste vie con l’ansia del sole che sta per scomparire dietro l’orizzonte. Ombre lunghissime come se fossero artigli di mostri in agguato dietro ad ogni angolo disegnano sinistre figure sulle facciate dei casolari. La notte incombe. Guardo queste chiome protese verso l’alto come ad invocare una salvezza che mai arriverà dal cielo ma solo dalla terra.
Questa è una terra che non ha futuro, è una terra di cui sappiamo già tutto. E’ una terra che non lascia più niente all’immaginazione.
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