Suona la sveglia, sono le 4 del mattino! Con movimenti lenti ma consolidati nel tempo compiamo i gesti che ogni mattina accompagnano il nostro risveglio: un paio di madonne per l’orario impossibile, il lavaggio dei denti e della faccia, la vestizione. Da fuori sentiamo già il passaggio frettoloso di auto dirette giù in paese. Colazione frugale su due piedi e siamo fuori. Veniamo accolti da un freddo pungente ed una coperta di stelle che ci sovrasta immobile. Sono mesi che non vediamo un cielo stellato come questo, ma c’è poco tempo per godersi lo spettacolo, lungo lo sterrato che corre davanti a casa sempre più lucciole passano veloci verso il paese, è ora di muoverci!
Giù in centro il fermento è notevole, gruppi sparsi di ciclisti giungono sempre più numerosi verso la via centrale. il bar Jolly è gremito da un’accozzaglia variopinta di ciclisti che si godono il tepore di un cappuccino. Fasci di luci indistinte dipingono ombre sinistre sulle case. Si parla a bassa voce come a non voler svegliare il mostro che aspetta dietro l’angolo. Si respira un’aria strana, si sente che c’è tensione, c’è emozione. Ad uno ad uno prendono il via questi ciclisti armati solo di pedali e borraccia per intraprendere questa avventura che si chiama Eroica.
Li guardo con un misto di invidia ed ammirazione. Gente d’altri tempi penserete… invece no è gente di oggi che per un giorno lascia nell’armadio tutto il bagaglio di gare, competizioni, corse contro il tempo e contro gli avversari.
Oggi è un giorno diverso, oggi è domenica 5 ottobre e quello che li aspetta è semplicemente una cavalcata nel passato attraverso una delle regioni più belle di questo paese: la Toscana.
Il lentamente si alza e il paesaggio prende forma nella sua maestosità. Siena è lì a due passi, pare quasi di poterla toccare con un dito, ma basta spostare lo sguardo un po’ più vicino per assaporare quella fatica mistica di questi uomini che si stanno inerpicando su strade sterrate verso la cima di una salita che sarà solo una delle tante di questa giornata. Il sudore cade copioso su questa terra nonostante l’aria sia ancora frizzante, le bocche spalancate alla ricerca di aria, i polpacci che urlano un riposo che è lontano da venire.
Le ore passano così come i chilometri che maciniamo seguendo quest’idea di un passato oggi tornato presente. Brolio, Radi, Buonconvento, Lucignano, solo alcuni che nomi che le nostre dita indicano sulla cartina. Le gambe mulinano incessantemente, ristoro dopo ristoro la strada è sempre più corta ma proprio per questo sempre più dura. Un territorio nudo che in questo periodo dell’anno si prepara sommessamente al Generale inverno ormai alle porte. Un terra lavorata in ogni suo angolo che mette in mostra i suoi colori migliori in questa stagione dalle ombre lunghe ma dal calore ancora opprimente.
Risaliamo verso Gaiole in Chianti nel tardi pomeriggio, la processione di lampadine di questa mattina si trasforma lentamente in una processione di lucciole serali. Il sole si adagia dietro le colline allungando le ombre nel tepore serale. Il buio ci coglie in strada come tanti Eroici che ancora devono macinare chilometri prima di vedere terminata questa impresa.
Ci godiamo le ultime luci del giorno mirando i vigneti di Chianti che stanno ormai virando verso i colori caldi dell’autunno, quel giallo, quel rosso, quell’arancio così emozionanti per i nostri occhi.
E’ stata una giornata densa di emozioni e sfiancante al tempo stesso. Siamo soddisfatti del nostro lavoro ma altresì abbiamo il cuore colmo di gioia per quello che abbiamo avuto il privilegio di vivere e vedere quest’oggi.
Grazie Eroica.
3 Comments
Bravo Filippo!
Grazie Sergio.
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