Come un cancello che lentamente si chiude ed io nulla posso fare per fermarlo, così i giorni trascorrono e la deadline è ogni minuto che passa più vicina.
Ascolto il mio cuore, mi sta dicendo che ha paura.
Come in un film già visto, la pellicola dello scoramento mostra le stesse immagini trite e ritrite dei mesi passati.
Il morale va di pari passo con i battiti del cuore sempre più sconfusionati.
Lo spettro della reclusione è là, dietro l’angolo.
Non mi permetto nemmeno più il lusso di sognare o di pensare a qualcosa che sia oltre l’oggi.
Vivo come un barbone ma senza le sue libertà.
I nervi sono a fior di pelle e basta un niente per farmi arrabbiare. Sono sempre arrabbiato. E’ come un fuoco dormiente sotto il pelo della terra, basta un niente per farlo divampare.
Ne esco consumato, stremato.
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