Lo sviluppo del negativo nella fotografia in grande formato ha fin da subito presentato tre problemi da risolvere.
1 come/dove effettuare lo sviluppo
Avendo tra le mani 6 pellicole 4×5, le possibilità per sviluppare i negativo sono essenzialmente due: utilizzando una tank o affini oppure direttamente in bacinella.
Non avevo tank di dimensioni compatibili con il 4×5 opto immediatamente per lo sviluppo in bacinella.
Se si è un po’ avvezzi alla camera oscura si intuisce subito che lo sviluppo in bacinella presenta un handicap non indifferente ovvero che tutto il processo, dall’apertura dello chassis al fissaggio finale, deve avvenire completamente al buio.
Quindi, dopo aver preparato i consueti tre bagni, procedo a riempire le bacinelle e mi preparo per iniziare lo sviluppo del negativo.
2 come calcolare e monitorare i tempi dei bagni
Dovendo rispettare rigorosamente i tempi di immersione per ogni bagno e non potendo avere nessuna fonte luminosa nell’ambiente, trovo una comoda app per telefono che esegue un countdown vocale a intervalli di 10 secondi.
Procedo quindi a calcolare l’intera durata del procedimento, non dimentichiamoci che tutto il processo sarà un flusso continuo così come avviene con la tank, è quindi necessario andare a ritroso partendo dal fissaggio e risalendo allo sviluppo.
Ecco quindi i miei tempi per lo sviluppo di una Foma 100 con Hydrofen diluizione 1+15:
- sviluppo: 4′,30″
- arresto: 1′
- fissaggio: 7′
- lavaggio: 15′
- bagno finale con imbibente: 2′
3 come trattare la pellicola durante lo sviluppo
Dopo aver sviluppato le prime due pellicole ho effettuato un’analisi del negativo per capire se il procedimento applicato andasse bene.
Mi è stato subito chiaro che un avevo commesso un grave errore figlio ovviamente del buio.
Ovvero utilizzando le pinze che normalmente uso per la stampa avevo segnato in maniera evidente entrambi i negativi.
Per le restanti 4 ho deciso allora di utilizzare direttamente le mani in modo da limitare al massimo le possibilità di graffiare le pellicole.
Devo dire che il risultato a questo punto è stato ottimo.
Senza troppe pretese ho poi tentato di portare in positivo uno dei negativi sviluppati attraverso il telefono. Il risultato, con tutti i limiti del caso, è comunque apprezzabile.
Come tutte le pratiche manuali, anche questa richiede esercizio per impratichirsi e rendere automatici tutta quella serie di movimenti necessari per lo sviluppo del negativo.
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