Alla ricerca di location varie ed eventuali, ci imbattiamo in questo campo di grano infestato da papaveri. Siamo ancora a maggio ed il “biondo” è ancora lontano da venire, ma al tramonto il sole regala comunque degli splendidi colori ed una luce che scalda il cuore.
Di papaveri ce ne sono un po’ per tutti i gusti, ma vengo catturato da un gruppo più o meno raccolto dove, in poco spazio, il papavero si presenta in forme completamente diverse. Nel pieno del suo splendore, ormai sulla via del tramonto e per finire un esile stelo a ricordo della vita che fu.
Mi sovviene un paragone con l’uomo il quale, nonostante gli sforzi disumani compiuti per aggrapparsi all’esile filo della vita, va incontro ad un esito comunque già deciso e scontato. Non si fugge dalla morte e al tempo stesso nulla è eterno. Nell’antico via vai della vita la locuzione mors tua vita mea è quanto mai attuale.
Sogno di esssere cremato e che le mie ceneri vengano sparse nel Lago di Braies….
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