“L’oscura foresta di abeti si accigliava su tutte e due le rive del corso d’acqua gelato. Gli alberi erano stati spogliati da un vento recente della loro bianca copertura di gelo, e parevano appoggiarsi l’uno all’altro, neri e minacciosi nella luce che svaniva. Un vasto silenzio regnava sulla terra. La terra in sé era una desolazione, senza vita, senza movimento, così solitaria e fredda che lo spirito di lei non era neppure quello della tristezza. Vi era in esso una accenno di risata, ma una risata più terribile di ogni tristezza – una risata senza gioia come il sorriso della sfinge, una risata fredda come il gelo, e che aveva qualcosa dalla truce infallibilità. Era l’imperiosa e incomunicabile sapienza dell’eterno che deride la futilità della vita e lo sforzo della vita. Era il Selvaggio in essenza, la selvaggia terra del Nord dal cuore congelato.
Ma c’era vita, su quella terra, e sfida. Lungo il corso d’acqua gelato faticava una fila di cani lupeschi. Il loro pelo ispido era uno strato di ghiaccio.”
Jack London, White fang
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Grafismi, Südtirol
© Ma.Ni. Adventure photography
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