Confesso che faccio molta fatica a caldo ad accettare un non inverno come quello attuale, l’ennesimo in verità.
Faccio fatica perchè la mia memoria mi ricorda che c’è stato un periodo nella mia vita nel quale gli inverni erano quelli farciti di freddo e neve.
Magari alcune annate erano meno frizzanti di altre, ma nel complesso il bambino che attendeva con spasmodica attesa la neve già a dicembre veniva ogni anno accontentato.
Oggi sono felice di conservare ancora vividi tanti ricordi legati alla mia infanzia, ricordi che ogni anno di più assumono un valore inestimabile.
Questo non inverno possiamo però dire che ormai è la normalità, è il nuovo inverno.
Non è facile abituarcisi, sopratutto se si proviene dagli anni ’70 come me, ma è indispensabile farlo per adattarsi anche mentalmente ad una realtà che non potrà cambiare nell’immediato futuro.
Lungi da me dissertare sulle motivazioni, quello che invece è importante è capire e consolidare l’idea che questo è il nuovo corso.
Una delle grandi capacità dell’essere umano è da sempre quella dell’adattamento.
Se da un lato il processo di adattamente avviene in modalità inconscia, coivolgendo cioè tutte quelle caratteristiche che corpo e cervello automaticamente adattano in maniera continua all’ambiente in cui viviamo, dall’altro vi è però anche una modalità conscia di adattamento.
Ovvero una modalità che coinvolge una riflessione più diretta e una consapevolezza delle nuove condizioni. In questo caso, siamo consapevoli del cambiamento e prendiamo attivamente decisioni o apportiamo modifiche basate sulla nostra consapevolezza della situazione.
Per attivare però questa seconda modalità di adattamento serve consapevolezza.
Cosa che in un normale processo di causa/effetto prevede, come da manuale, per lo meno qualcosa come:
Spazi naturali: Essere immersi nella natura può promuovere la consapevolezza. La presenza di alberi, acqua e paesaggi aperti può avere effetti positivi sulla mente e sullo spirito.
Clima di fiducia: Un ambiente caratterizzato da relazioni positive, rispetto reciproco e fiducia può favorire la consapevolezza delle dinamiche sociali e delle interazioni umane.
Accesso a risorse educative: Avere accesso a libri, risorse online e altre fonti di apprendimento può stimolare la consapevolezza attraverso l’acquisizione di conoscenze e prospettive nuove.
Supporto sociale: Un sistema di supporto sociale solido può essere un elemento chiave per sviluppare la consapevolezza. L’appoggio degli altri può aiutare a navigare attraverso sfide e momenti di auto-riflessione.
Diversità culturale: Un ambiente che abbraccia la diversità culturale può espandere la consapevolezza attraverso l’esposizione a punti di vista e modi di vita diversi.
Opportunità di apprendimento continuo: Un contesto che offre opportunità di apprendimento costante e sviluppo personale può incentivare la consapevolezza.
Il tutto per strutturare un nuovo modo di pensare ed immaginare il futuro.
Confesso che per me il processo di adattamento conscio è piuttosto difficile da mettere in atto.
Vuoi per l’età avanzata, vuoi per una modalità di pensiero non proprio flessibile. Insomma, mettere in pratica o indirizzare la consapevolezza verso obiettivi specifici è tutt’altro che facile.
D’altro canto mi piace sottolineare come continui a sforzarmi di raccontare quel poco che ho la fortuna di sperimentare in prima persona, di raccontare quanto mi pare di capire dalle letture che riesco a portare a termine, ma sopratutto raccontare quanto lo stare a contatto con certi ambienti naturali stimoli le mie reazioni ed emozioni.
Per me il cercare di pensare out of the box passa necessariamente anche da qui.
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