Un facile itinerario all’interno del Parco Regionale del Corno alle Scale, porta la cospetto di una di quelle meraviglie nascoste del nostro appennino tosco-emiliano: sto parlando delle cascate del Dardagna.
Il percorso, poco più di una passeggiata nella stagione estiva, più impegnativo in autunno ed inverno, si sviluppa partendo dal santuario della Madonna dell’Acero lungo una vecchia forestale che addentrandosi nell’immensa faggeta che si sviluppa lungo il costone del parco, porta in poco più di una mezz’ora al cospetto delle cascate.
Il torrente Dardagna, che nasce dal bacino del Corno alle Scale e del Monte Spigolino, scorre infossato nel ventre della faggeta e, sopratutto nella sua prima parte, supera un dislivello di oltre 250 metri con una serie di salti anche di particolare bellezza.
Questa zona, nonostante l’intervento massiccio dell’uomo, ha conservato alcuni angoli paesaggisticamente interessanti. Durante la stagione estiva la portata di tutti i torrenti che scendono dal crinale verso il bacino del Panaro, del Secchia e del Reno è piuttosto esigua, ma nella stagione autunnale e primaverile è invece possibile godere di uno spettacolo di tutto rispetto.
Ahimè, come tutti i luoghi di facile accesso, anche le cascate del Dardagna subiscono in diversi momenti dell’anno un sovraffollamento piuttosto importante. Nonostante questo ho appurato che con una buona dose di curiosità ed un po’ di esplorazione, è possibile ritagliarsi qualche angolo di pace e tranquillità e realizzare comunque delle immagini interessanti dell’area.
Chiaramente il periodo autunnale è quello che vede la più alta presenza di fotografi e non, in parte per via della portata del torrente e quindi dei bei balzi che danno origine alle cascate, ed in parte per l’incredibile vestito colorato che la faggeta indossa durante questa stagione e che contribuisce in maniera determinante a rendere questo luogo magico.
Come dicevo prima, se si ha un po’ di spirito di osservazione e curiosità, è possibile provare ad andare oltre la classica veduta frontale delle cascate del Dardagna. Infatti, se si prosegue lungo il sentiero che sale a zigzag costeggiando le cascate, si può risalire il costone fino a raggiungere gli altri balzi (in totale sono 7) e proseguendo raggiungere il Rifugio Cavone. Se invece si vuole godere di una prospettiva un po’ diversa delle cascate, è possibile attraversare il ponte posto a valle delle cascate del Dardagna e da lì risalire l’altro versante. Lungo la salita è possibile in più punti avvicinarsi alle cascate e godere di prospettive finalmente diverse oltre che ovviamente esplorare la faggeta.
Ovviamente non c’è solo l’autunno, anche se bellissimo con i suoi colori. L’inverno è altrettanto affascinante in questo luogo e permette la realizzazione di immagini altrettanto accattivanti. Ghiaccio, acqua e neve un mix esplosivo che permette di interpretare in maniera diversa lo stesso luogo.
Ora non rimane che preparare lo zaino ed esplorare la zona per cercare la propria ispirazione e contribuire con la propria interpretazione alla documentazione di questo luogo.
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