È un lontano 23 dicembre quando ci svegliamo nella contea di Hamilton, Ontario.
Il jet lack ieri sera ci ha steso e la sveglia stamattina ha un sapore strano.
C’è una luce a cui non siamo abituati e silenzio, tanto silenzio. Stropicciati dalla notte appena trascorsa infiliamo le pantofole e mettiamo la testa in cucina.
Fervono i preparativi per il tacchino, fantastico!!!
Ma la nostra attenzione viene subito catturata dalle news in tv. È arrivato il famigerato freezing rain. Fenomeno piuttosto frequente a queste latitudini a cui noi non siamo proprio avvezzi.
Fatta colazione e vestiti di tutto punto, ci inoltriamo nel bosco a ridosso della nostra casa.
È una foresta di cristallo.
Ogni superficie è ricoperta da uno strato di almeno 1 cm di ghiaccio. Camminiamo per un paio di ore fino a quando usciamo dal bosco in quello che probabilmente, nella bella stagione, è un enorme campo coltivato.
Alcuni alberi svettano a qualche centinaio di metri stagliandosi contro un cielo d’acciaio.
Quei due alberi maestosi completamente ricoperti di ghiaccio ed immersi nel grigiore diffuso catturano irrimediabilmente la mia attenzione e le mie emozioni.
Due giganti solitari a guardia del nulla.
Il silenzio è rotto solo da un rumore argentino. Subito non capiamo di cosa si tratti, ma prestando attenzione ci accorgiamo che i rami mossi da una leggera brezza si scontrano generando questo rumore simile a cristalli che si toccano tra loro.
Se non fosse per questo grigio parrebbe di trovarsi in una fiaba.
Rientrati lentamente tra le calde ed accoglienti mura di casa, apprendiamo che la situazione è ben più grave di quello che nel nostro piccolo abbiamo sperimentato.
Infatti in molte zone manca la corrente elettrica (scopriremo al nostro rientro in Italia che per alcune zone a sud di Toronto l’energie elettrica è mancata per tutto il periodo delle feste) e si segnalano enormi problemi alla viabilità.
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