Sabato siamo stati in visita alla mostra Natura Vincit di Andrea Chiesi.
Chiesi, pittore modenese classe 1966, nasce artisticamente alla metà degli anni ’80 quando, con la tecnica dell’inchiostro su carta, realizza una serie di opere strettamente legate al mondo punk di quel periodo.
Successivamente concentra la sua attenzione sul paesaggio andando ad esplorare quel mondo industriale in sfacelo tipico degli anni ’90. Con una pittura olio di tela, Chiesi produce una serie di opere nelle quali emerge fortissima la solitudine a cui successivamente l’uomo viene chiamato.
I suoi paesaggi, urbani ed industriali infatti, presentano un contrasto potente tra un tempo che fu ed un tempo che verrà. Nel mezzo assistiamo ad una trasformazione del paesaggio ad opera della natura che imperterrita si riappropria degli spazi che precedentemente le sono stati tolti.
Con Natura Vincit Chiesi contrappone proprio questi due universi: quello che fu “Eschatos” e quello che sarà “Anastasis“.
ESCHATOS vs ANASTASIS
dalla fine alla rinascita

Non nascondo che fin da quando abbiamo avuto l’opportunità di visitare l’atelier di Chiesi, sia io che Lavinia, siamo rimasti estasiati dalle sue opere. Con Natura Vincit finalmente abbiamo avuto la possibilità di godere, in un bellissimo ambiente appena restaurato del complesso San Paolo, di un’esperienza profonda.
Ritrovare quei punti di contatto con lo spirito e le idee che guidano la nostra ricerca, fa risuonare la cassa delle emozioni. Alimenta con energie nuove il percorso, sempre faticoso, che abbiamo intrapreso.
Due sale per due diverse rappresentazioni. Al formalismo asettico dei dipinti industriali nei quali prevale un uso pazzesco della prospettiva ed una ricerca maniacale dei dettagli, si contrappone con prepotenza una natura che vuole riappropriarsi dei suoi spazi facendo leva su quello che noi non avremo mai a disposizione: il tempo.
A tratti sembra di essere all’interno della serie televisiva “Heroes” in balia dei dipinti di Isaac Mendez, per poi venire catapultati nella realtà dei fatti ovvero che qualunque azione intraprendiamo la Natura avrà sempre l’ultima parola.

Ho apprezzato tantissimo la presenza di alcune bacheche nelle quali sono presenti gli strumenti di Chiesi in termini di appunti, schizzi e quant’altro sia propedeutico alla produzione vera e propria.
Ritengo sia sempre fonte di grande ispirazione poter vedere il materiale grezzo che ogni artista produce quando in preda alla creatività sia che si tratti di un semplice schizzo sia invece si parli di un elaborato più strutturato,
E’ una sorta di squarcio tra il velo che separa il mondo di ogni artista ed il pubblico che fruisce le sue opere.



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