Non ho potuto fare a meno di notare questo accostamento tra la caducità umana rappresentata dal rudere di un’abitazione e la longevità della Natura nelle vesti di una plurisecolari quercia.
Certo, anche noi siamo parte della Natura anche se sempre più spesso cerchiamo di ignorarlo.Che lo vogliamo o no, rimaniamo animali.
«Come le foglie che nel tempo/ fiorito della primavera nascono/ e ai raggi del sole rapide crescono,/ noi simili a quelle per un attimo/ abbiamo diletto del fiore dell’età,/ ignorando il bene e il male per dono dei Celesti./ Ma le nere dee ci stanno a fianco,/ l’una con il segno della grave vecchiaia/ e l’altra della morte. Fulmineo/ precipita il frutto di giovinezza,/ come la luce d’un giorno sulla terra./ E quando il suo tempo è dileguato/ è meglio la morte che la vita»
Mimnermo di Colofone
![Un rudere vs una quercia a rappresentare la caducità umana](https://mani.photography/wp-content/uploads/2022/03/BI9A3406-1024x683.jpg)
Il senso di stupore di fronte a tanta magnificenza è stato forte.
Allo stesso tempo non è stato per nulla semplice raccontare questa quercia plurisecolare. Era troppo grande e l’obiettivo della macchina fotografica a stento era in grado di coglierne la maestosità.
Se è vero che le dimensioni contato, lo è altrettanto delle proporzioni.
Poniamoci quindi con umiltà a fianco di questi giganti e riflettiamo sulla nostra condizione umana, sulla nostra caducità verso la quale non vogliamo minimamente cedere.
![](https://mani.photography/wp-content/uploads/2022/03/BI9A3482.jpg)
Eccomi qui, da poco fatti 48 anni. Nella testa tanti ricordi ed esperienze. Potrei raccontare per ore, ma sono nulla in confronto a quello che potrebbe raccontare questa quercia.
Non avete la curiosità di conoscere la storia di questo albero?
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