I rumori della giornata sono solo un lontano ricordo. Sono seduto su di un ceppo di abete circondato solo da neve ed alberi. Di fronte a me fisso con trasporto la fiamma che arde in una torcia svedese. Non ho freddo.
La neve ha già formato quella sottile crosta che rende croccante il suo calpestio. E’ quella crosta che quando ci appoggi lo scarpone sopra sembra sostenerti, ma che appena aumenti il peso molla con un sonoro crack e sprofondi fino a quando compatta non ti sostiene.
Il cielo si è da poco pulito da una coltre grigia di nubi che per tutta la giornata ha stazionato a queste latitudini, una leggera brezza ha spazzato via il superfluo proprio poco dopo il tramonto ed ora lo spettacolo di questo universo incombe su di me rischiarando con la sua luce fredda il letto di neve che mi circonda.
Mi allontano quanto basta per guadagnare il favore delle ombre e guardo gli amici ridere intorno alla fiamma. Un rito che diamo per scontato ma che ha fondato la nostra sopravvivenza prima e la nostra cultura del focolare poi. Il valore di starsene seduti in cerchio intorno ad una fiamma è oggi per pochi. Mi sento un privilegiato nel ripetere questi gesti millenari così importanti.
Il fuoco arde lentamente nella lanterna e bisogna stare molto vicini per godere del tepore emesso dalle fiamme. Ci siamo riuniti in tre, ognuno porta i suoi misteri ed i suoi drammi sulle spalle. Ci passiamo di mano una bottiglia di birra mentre le forchette raschiano i piatti raccogliendo gli ultimi resti della cena. Ascoltiamo il silenzio in silenzio. La civiltà ci assedia a pochi chilometri da dove siamo ora anche se qui sembra un angolo remoto di paradiso, uno spicchio minuscolo preservato dal lerciume quotidiano. Lascio galleggiare i pensieri lontano da me, li lascio andare verso il bosco alle nostre spalle, voglio solo godermi questo momento di pace mentre la fiamma cerca di circuirmi.
Il tempo scorre lentamente e man mano che il fuoco si esaurisce il freddo aumenta e il buio si fa più imponente. Il cielo continua a brillare come solo in inverno sa fare, scattiamo qualche immagine a ricordo della serata mentre i cani aguzzano le orecchie. Hanno sentito qualche rumore provenire dal bosco. Una corsa verso gli alberi poi una corsa verso di noi, in fondo è tutto un gioco e forse dovremmo ritrovare anche noi quella giocosità che solo i cani mantengono inalterata per tutto il corso della loro vita.
Mi addormento tra le quattro mura di casa mentre tutto intorno a me sa di legna bruciata, buona notte amici.
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