Nel 2022 si sono contati 10.367 interventi a vario titolo del Soccorso Alpino su tutto il territorio nazionale.
Numeri che quest’anno verranno tranquillamente subissati come del resto è la tendenza da qualche anno a questa parte.
“Il numero di escursionisti che affrontano ambienti impervi con assoluta approssimazione è in crescita”.
Fabio Bristot, membro della direzione del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico.
Come alla fine di ogni estate si contano i morti, si contano gli interventi e immancabilmente si pone mano al portafoglio, perchè comunque sia il Soccorso Alpino qualcuno dovrà pur pagarlo.
Tralasciando l’aspetto meramente economico della faccenda, la questione preoccupante è che l’affollamento di determinate zone è ormai completamente fuori controllo.
Con l’aumentare dei frequentatori è chiaro che aumenta anche il numero di chi si approccia all’ambiente montano privo di qualsiasi idea di buon senso per non parlare di preparazione.
Se è sacrosanto affermare che la montagna è di tutti, così come il mare, così come le città; è altrettanto vero che frequentare certi ambienti richiede un minimo di preparazione.
D’altro canto, è inutile lamentarsi se le masse si accalcano nei luoghi simbolo della montagna.
E’ una guerra persa in partenza in quanto è il tipico esempio di “tempesta perfetta”.
Da un lato abbiamo gli scenari mozzafiato che solo le Dolomiti sanno offrire.
Dall’altro abbiamo una schiera di influencer che bazzica sempre gli stessi 5 o 6 luoghi infestando i social con le loro “mirabolanti avventure”.
Infine abbiamo i local, che si sono chiaramente adeguati proponendo un’offerta decisamente “urban” attirando in questo modo il pubblico di cui sopra.
Se a queste tre variabili aggiungiamo i “fuoriclasse” che con le loro gesta altro non fanno che soffiare benzina su un fuoco già parecchio vivace.
Quest’anno molto probabilmente il premio miglior influencer delle Dolomiti verrà assegnato a Giulia Calcaterra con la sua (inutile) comparsata sulla Torre Trieste nel Gruppo del Civetta.
C’è una soluzione a tutto ciò?
Onestamente no!
L’unica vera cosa da fare è estinguerci nel modo più veloce possibile, serviranno anche diversa migliaia di anni, ma arrivati a questo punto credo sia l’unica cosa veramente auspicabile per il genere umano.
Nel frattempo, per non rimanere con le mani in mano durante questa attesa, l’invito è come sempre quello di lasciare gli influencer al loro mondo e sforzarsi invece di andare a conoscere un territorio se queso veramente ci interessa.
Spendiamo un po’ di tempo ed energia per produrre una nostra visione e raccontare con la nostra voce quello che stiamo vivendo, le emozioni che stiamo provando e magari, per chi ce li ha, trasmettere ai propri figli quanto di imparato dal frequentare un ambiente.
Lo so, sono parole al vento…
Leave a reply