C’è un motivo per cui la domenica per principio ho deciso tanti anni fa di dedicarla principalmente all’ozio! Non sempre è possibile o magari ci sono opportunità che è bene cogliere e così ieri sera decido di rischiare l’alzataccia e punto la sveglia alle 4,30.
Le previsioni meteo sembrano discrete e piuttosto che poltrire nella pigrizia sempre meglio una scarpinata mi dico.
Come spesso accade però le variabili che non possiamo governare a nostro piacimento quando decidono che è no, è no per davvero. Quindi nonostante tutto il mio impegno il meteo è piuttosto complicato da gestire questa mattina.
Lascio la macchina che sono le 7 in punto dopo quasi 2 ore di sbattimento tra curva e controcurva, mi inoltro nel bosco. Fa piuttosto freddo, l’umido non lo metto nemmeno in conto! Giungo in poco meno di 20 minuti alla mia prima sosta, l’ormai inflazionatissimo Lago Baccio. La speranza è quella di cogliere qualche bel riflesso del crinale nell’acqua che a quest’ora dovrebbe essere assolutamente tranquilla.
Di vento nemmeno un alito, ma in compenso le nubi non mancano. Difficile scorgere qualcosa oltre il limitare del bosco che circonda il lago. Va beh, non è la prima volta. Mi fermo una mezzoretta poi decido di fare una capatina al Rondinaio, magari, penso, si apre un po’ e poi al ritorno…
Sfortunatamente l’idea che ha la meteo è tutta tranne che di aprirsi ed uscito dal bosco la salita si fa improba. Con una visibilità di 30/40 metri non ha molto senso continuare mi dico.
Sono fermo in mezzo ad una radura in attesa…
Guardo qualche fiore, i crocus spuntano rigogliosi dopo le metrate di neve dei mesi scorsi, se ci fosse anche solo un barlume di sole…
Non rimane che fare dietro front. Scatto qualche immagine nel bosco ma poco più. Alle 9 sono di nuovo in macchina per un’altra serie di curve e controcurve. Mi consolo solo al pensiero che per pranzo ci sono le salsicce alla griglia cotte ieri, ma è una magra consolazione perchè la strada, come sempre più spesso fa, è inflessibile con i più deboli ed è così che sulla via del ritorno mi imbatto in un brutto incidente, probabilmente mortale, che vede coinvolto l’ennesimo ciclista.
Morale abbattuto pensando a quanti km maciniamo io e mia moglie in bici ogni settimana. Non vedo l’ora di sbattermi la posta di casa dietro alle spalle, fino a domani non voglio più sapere niente.
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