C’è poco da fare ma all’uomo piace trovare significati anche quando e dove non ve ne siano. Abbiamo la capacità di inventarci mondi e situazioni inesistenti.
Questa mattina non ho potuto non sorridere quando il caro amico Tarantola mi scrive in skype con profusione di punti esclamativi riferendosi all’immagine che proprio oggi ho postato sui social. Si tratta di un immagine del bosco che abbraccia il passo dell’Abetone ripreso dal sentiero che sale verso il Libro Aperto. In quella giornata ricordo molto bene che nonostante fossimo ad inizio agosto, una perturbazione di veloce passaggio del giorno prima, aveva scombussolato il tranquillo tram tram estivo dell’appennino, fatto essenzialmente di sole la mattina e temporali al pomeriggio. I residui quindi della perturbazione si manifestavano con venti forti, oltre gli 80km/h in quota, ed abbondanza di nubi, tanto basta che la salita al Libro Aperto fu vanificata proprio per l’assoluta mancanza di visibilità.
Durante una sosta, scatto questa immagine del bosco dove solo una porzione è illuminata dal sole, uno squarcio momentaneo tra le nubi che crea un simpatico effetto di luci ed ombre sugli alberi. E per quanto mi riguarda l’obiettivo era e rimane proprio questo, la semplice documentazione di quel momento preciso nel quale le nubi si diradano quel tanto che basta per permettere al sole di avere strada libera.
Ma per Tarantola non c’è solo questo, e qui mi viene da sorridere, ecco allora che riporto la stessa immagine da lui re-interpretata.
Immagine nella quale, a suo parere, la macchia di sole assume le sembianze di un lupo. Ovviamente si tratta di una mera coincidenza, ma rimane comunque la piacevole sensazione di questa interpretazione. Magari la prossima volta che saliremo al Libro Aperto incontreremo qualche lupo intento a vagabondare per gli Appennini.
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