Mi è capitato raramente di poter uscire di casa ed imboccare direttamente un sentiero. Ieri l’ho fatto!
Esco di casa alle 10, il sole già alto scalda la pelle ed un vento sostenuto gioca a contrastare il termometro. A 50 metri dalla porta di casa imbocco il sentiero numero 28 “Rundwanderung Maria Luggau – Ebnertal (Stalln-Hütten) – Moosertal – Sterzer Hochwiesen – Frohn – Sterzen – Maria Luggau“, si tratta di un percorso ad anello quasi interamente su strada forestale che prende il via dal centro di Maria Luggau (Lesachtal). Dopo una ripidissima discesa ed altrettanta ripida salita, si imbocca la strada e si comincia una lenta salita, mai impegnativa verso Stallnhütte.
A sinistra scorre allegro il torrente Luggauer Bach, a destra i prati curati delle malghe che velocemente lasciano il posto ad un bosco misto di abeti e alberature di media altitudine.
Per il momento l’unica compagnia di giornata è data proprio dal ruscello e dal suo incessante rumore. L’umidità data dal ruscello favorisce la crescita di cespugli di lamponi, una delizia. Raggiungo velocemente Stallnhütte dove la strada si biforca, continuando dritto si procede verso Luggauer Böden, seguendo invece il segnavia 28 prendo la diramazione verso sinistra seguendo la costa della montagna.
Il percorso taglia in due un fitto bosco di abeti, nel giro di un mezzora, raggiunta circa una quota di 1300 metri, alcune apertura del bosco lasciano intravedere il lato opposto della valle da dove svettano le Dolomiti di Lienz, un contrasto notevole tra il verde rigoglioso della Carinzia ed il grigio tenue della Dolomia.
Il vento rinforza e la musica degli abeti dal folto del bosco è una sinfonia che mi emoziona ogni volta. Mi inoltro nel bosco per esplorare il sottobosco rigoglioso di funghi e piante. Il sole va e viene regalando giochi di luce teatrali strabilianti alternati a momenti di buio notevole. Nei momenti di calma del vento non si ode nulla. In giro non c’è nessuno. Sono solo.
A circa 5 km dall’inizio del percorso trovo una deviazione, da qui è possibile scendere verso Moss per poi richiudere su Maria Luggau, oppure proseguire per l’itinerario più lungo fino Frohn. Decido di scendere anche per via dell’orario e della fame che si fa sentire. Imboccando la deviazione comincia una discesa piuttosto ripida che, come da segnavia, in 45 minuti riporta al punto di partenza. Qui mi imbatto in tratti di bosco che di alpino hanno ben poco e rimango esterrefatto dal numero di faggi presenti. Pare di vedere uno scorcio del nostro appennino…
Raggiungo Moss, un piccolo borgo di alcune case, dal quale si gode una vista invidiabile su Maria Luggau e la sua basilica, per certi versi un pugno nell’occhio viste le dimensioni. Le nuvole spinte da un vento impetuoso si rincorrono alte nel cielo. I prati prendono il posto del bosco in un quadro di surreale bellezza.
Leave a reply