Si calzano gli scarponi e ci si butta a testa bassa su per i ripidi calanchi del Tagliatino.
Ma che cos’è il Tagliatino?
Nell’ottica di ampliare il raggio di azione delle esplorazioni intorno a Nirano, da qualche settimana mi sono deciso finalmente ad addentrarmi in uno dei calanchi più belli, ed anche più semplici, da raggiungere.
Il Tagliatino altro non è che una piccola frazione del comune di Serramazzoni che domina la vallata di Nirano.
Il Tagliatino è anche l’omonima via che oltre la frazione diviene prima una strada sterrata e poi un sentiero che permette l’accesso al versante est della valle che da Spezzano risale fino a Rocca Santa Maria.
Sul fondo scorre la Fossa di Spezzano o più comunemente la Fossa, un torrente che nasce nei pressi di Faeto, altra frazione di Serramazzoni, e dopo circa 23 chilometri si getta del fiume Secchia in località Colombarone (frazione di Formigine).
La salita è subito aspra. Il terreno dei calanchi a base argillosa è particolarmente duro ed ostico.
L’effetto di lavaggio delle piogge nel corso dei secoli ha contribuito a modellare il terreno scavando profonde fenditure lasciando come unica eredità massi e rocce solitarie.
Oggi tira un vento freddo da nord e il sole che a fatica spunta tra le nubi rende l’atmosfera particolarmente sinistra.
Dopo un primo strappo impegnativo lascio il sentiero e mi dirigo verso quello che appare come un balcone naturale verso il calanco alla mia destra.

Si apre una voragine scavata dalle acque di scolo in fondo alla quale un gruppo di caprioli si sta godendo la mattinata.
Con tanta pazienza attendo che il sole faccia la sua comparsa.
Qualche scatto, un sorso d’acqua, uno sguardo dall’altra parte della valle dove invece il sole continua ad illuminare il crinale. Penso con invidia al tepore che quel sole infonde.
La salita continua impegnativa fino a quando finalmente il terreno comincia a spianare e contemporaneamente ricompare l’erba.
Rimango stupefatto da questo stacco quasi netto tra la zona in via di inaridimento ed i prati invece verdi che portano al limitare del bosco.

Un ultimo strappo e mi ritrovo con mia grande sorpresa al cospetto di un pioppo solitario che domina la sommità della collinetta nella quale sono giunto. Si tocca in questo punto l’altezza massima di oggi a 480 metri sul livello del mare.

Getto lo sguardo verso nord, verso la pianura avvolta dall’umidità, riconosco a fatica i luoghi che si susseguono. Da qui appaiono tutti uguali. Un unicum che porta diritto là in fondo dove le Prealpi si alzano decise verso il mistero dei monti.
Ahimè il sole oggi si fa desiderare e fa piuttosto freddo. Mi lascio il pioppo alle spalle e mi incammino verso la località di Tagliata e poi Montardone per poi gettarmi a capofitto lungo una vecchia carrareccia che con una breve salita mi porta fino a Rocca Santa Maria, sede di una delle più belle ed antiche pievi della montagna modenese.

Da qui, scendendo con decisione all’interno del bosco, mi dirigo verso il fondo della valle dove scorre la Fossa. Qui in località Molino della Rocca termina la parte sterrata, ma non prima di aver ammirato alcune formazioni rocciose decisamente interessanti detti “picchi“.


Tornato ormai sulla sede stradale chiudo il periplo in poco più di una ventina di minuti.
Il cielo ormai è coperto e continua a soffiare uno scomodo vento freddo. L’ora invita a sedersi a tavola e a meditare su quanto queste zone “date per scontate” hanno invece molto da regalare sia in termini paesaggistici che storico-culturali.
Nel mentre che cerco informazioni su alcuni toponimi mi sono imbattuto in questo documento della Regione Emilia Romagna che identifica questa zona come di Notevole interesse pubblico e quindi viene adottato un provvedimento di tutela ambientale datato 1 agosto 1985.
Le micro adventure sono essenziali sia per riscoprire le zone vicino a casa, ma soprattutto per allenare lo sguardo vincendo quella naturale pigrizia data dalla conoscenza ormai scontata di un luogo.
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[…] ciò, mi piace condividere un paio di immagini realizzate qualche giorno fa, di quello che per me è un segno ineluttabile di come il tempo disintegri ogni […]