Penso che il bosco in ogni stagione sappia regalare, a chi ha la capacità di guardare ed ascoltare, delle sensazioni uniche.
Il bosco in inverno, diversamente dalle altre stagioni, cela molte delle sue caratteristiche.
Bisogna infatti cercare con pazienza i segni ed i suoni tipici della stagione invernale.
Mentre durante le altre stagioni il fogliame uniforma a suo modo l’ambiente e la luce, in inverno si può assistere ad una vera e propria trasformazione in base al tipo di alberatura dominante.
Nei boschi di conifere ad esempio dove prevalgono abeti e pini, si assiste essenzialmente ad un cambio di ombre. Da una penombra diffusa durante la primavera/estate, si passa ad ombre lunghe e distese in autunno/inverno.
Nei boschi orientati ad est/sud-est il sole entra prepotente creando degli effetti grafici splendidi.
Se poi il bosco è disposto lungo un pendio particolarmente scosceso si ha l’opportunità di scorgere “gli spiriti del bosco”.
Molto diverso invece quello che accade ad esempio in un bosco di faggi. Si passa da un’ombra diffusa e spesso tenebrosa durante l’estate, ad una luce folgorante durante l’inverno. Complice la completa caduta del fogliame, la luce solare può scorrazzare libera tra i tronchi.
Non sempre si ha la fortuna di avere in un unico luogo consistenze così diverse di alberature. E’ bene quindi prepararsi per tempo sapendo con cosa si avrà a che fare.
Tipo di albero, orientamento del bosco, pendenza dei pendii, ecc. Tutti fattori che influenzano in maniera determinante il tipo di fotografie che avremo modo di scattare.
Quando devo fotografare un bosco, il primo aspetto a cui presto maggiormente attenzione è il suo orientamento. Nel bosco infatti amo la luce del mattino. Un po’ più fredda e forte rispetto al pomeriggio. E’ quindi essenziale che gli alberi siano disposti ad est/sud-est e che i pendii non siano troppo scoscesi.
Questo permette alla luce solare di creare importanti giochi d’ombra.

Un altro fattore che prediligo quando fotografo il bosco in inverno è l’uso del controluce.
La luce va sfruttata e quando il sole rimane in parte nascosto dai tronchi e dai rami, è possibile usare il forte contrasto dato dal controluce per creare dei grafismi interessanti con gli alberi.

In presenza di neve al suolo e con il giusto tipo di albero, è possibile giocare con la ombre.
Le chiome spoglie disegnano, come si usassero una matita, le loro ombre sul terreno bianco. Con le giuste condizioni l’effetto che si ottiene dal contrasto tra luci ed ombre è fantastico.

Un ultimo aspetto su cui mi sento di porre l’accento è la ripetitività.
Molto spesso nei boschi è possibile identificare dei pattern che si ripetono dati dalla disposizione dei tronchi. Si tratta di geometrie che risultano gradevoli ad un tipo di osservatore.
Personalmente amo molto queste geometrie. Non sempre è semplice renderle al meglio perché spesso risulta difficile ottenere un’inquadratura pulita. Quando però il gioco riesce, l’effetto wow è assicurato.

Infine, ma non meno importante, è ricordarsi sempre che è indispensabile esplorare più volte lo stesso luogo per poterne cogliere i risvolti più peculiari.
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[…] bosco si presenta quasi intonso nonostante siano evidenti i passaggi del giorno precedente di numerosi […]