Oggi sono andato a fare visita alla grande quercia.
Era la prima volta che andavo a trovarla e non sapevo bene cosa aspettarmi.
Casualmente ho appreso qualche giorno fa della sua esistenza e subito mi ha preso quella frenesia del nuovo, del dover andare a vedere a tutti i costi.
Ero indeciso se andare la mattina presto o il pomeriggio tardi. Non avendo praticamente informazioni per poter decidere in base alla posizione del sole, oggi pomeriggio, complice una giornata particolarmente difficile al lavoro, ho deciso di andare.
Come ogni quercia secolare anche la grande quercia non si smentisce in fatto di dimensioni.
Il tronco è enorme, non so quante braccia ci vogliano per cingerlo. Sicuramente più di 3!
Come sempre mi sono seduto ai suoi piedi. Le radici mi hanno accolto avvolgendomi dai fianchi.
Ho gettato il consueto sguardo lasciandomi trasportare lungo i rami fin su, sulla chioma.

Due edifici diroccati posti nelle immediate vicinanze sembrano facciano da sentinelle a guardia di un immaginario portone di accesso.
Chissà a quando risalgono? Chissà quante persone ci hanno vissuto vedendola crescere?
Seppellitemi sotto una quercia. Tra centinaia di anni la mia mente tremerà nelle foglie.
Valeriu Butulescu

Che albero magnifico la quercia. Ne avevo già parlato nelle settimane scorse di come la mia infanzia sia legata a questo albero.
Un volta ancora rimango affascinato e senza parole di fronte alla maestosità di questa grande quercia.
Il sole volge ormai al declino, con il cuore rinfrancato torno lentamente verso casa. Lungo la ripida discesa, mi giro a dare un ultimo saluto a questo albero magnifoco.
Ci rivedremo!
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