Qualche settimana fa ho scambiato qualche impressione con Luca Rota su suo blog in calce ad un suo post dal titolo “Perchè gli animali spariscono dai libri per adulti?“.
Sono passati i giorni e l’argomento, anzi la domanda, “dove sono finiti gli animali?” continua a perseguitarmi.
Con gli animali ho uno strano rapporto. Sono cresciuto in una famiglia nella quale l’unico essere vivente ammesso in casa era quello su due gambe. Qualunque altra creatura era bandita.
Di contro, frequentando sempre la montagna, ho fin da piccolo avuto il desiderio di incontrare nel loro ambiente certi animali. Con tutti i limiti del caso, dopo oltre 40 anni di frequentazione della montagna, oggi conservo ancora quella speranza di un incontro che nella stragrande maggioranza delle volte rimane però disatteso.
Per poter facilitare questi incontri ho allungato gli orari di permanenza cercando di sfruttare quel momento tra il giorno e la notte nel quale un certo tipo di animale si affaccia al limitare dei boschi. Qualche incontro è avvenuto le emozioni rimangono indelebili.
Nel complesso però il numero di volte che questo accade rimane infinitesimale.
Il risultato è che ogni volta che compare uno scoiattolo o un fagiano per fare un esempio banale, la vivo sempre come un evento epocale.
In verità lo è.
Certo gli animali ci circondano ne sono cosciente, ma in pratica sono scomparsi dal nostro orizzonte parecchio tempo fa. L’animale oggi, quando si palesa, è spesso un elemento di disturbo, un “fuori controllo” che non vuole adattarsi alle regole della nostra società.
Se quindi l’eccezionalità di un incontro è la quotidianità, è logico pensare che anche l’offerta editoriale rivolta agli adulti rispecchi questa eccezionalità semplicemente non offrendo nessun prodotto che parli di questo argomento.
L’editoria ha semplicemente preso atto che di fatto della vita reale nella quale, nell’universo di noi europei, l’animale che non sia un essere addomesticato o allevato, non è concepito.
Capisco quindi il solco che certe esperienze che ho fatto hanno contribuito a tracciare, un solco indelebile di incontri ed emozioni che conservo gelosamente nel cuore e negli occhi.
Non sono un fotografo di animali, non mi interessa. Mi interessa invece poter frequentare un ambiente nel quale sia possibile incontrare chi di quell’ambiente è espressione.
Mi interessa poter sognare di un incontro che deve ancora avvenire.
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