Abbiamo fatto nostro il concetto introdotto e reso popolare da Alastair Humphreys di microadventure. Innanzitutto perché non sempre è possibile imbarcarsi in avventure impegnative sia in termini di tempo che di organizzazione, inoltre l’avventura, big o micro che sia, è sempre dietro l’angolo, basta saperla cercare.
Secondo la definizione di Alastair, una microadventure per essere tale deve essere corta, semplice, dietro l’angolo ed economica, mantenendo però le caratteristiche base di un’avventura qualunque ovvero deve essere divertente, eccitante, stimolante, piacevole e gratificante.
Con queste premesse è già da 2 anni che abbiamo man mano inserito sempre più micro avventure con l’obiettivo di scoprire/riscoprire luoghi di serie B e/o luoghi che per abitudine, per vicinanza o perché non blasonati, non abbiamo mai esplorato con le dovute accortezze o, ancora peggio, abbiamo da sempre snobbato perché non considerati all’altezza.
Sabato scorso ci siamo avventurati all’interno della Riserva Naturale delle Salse di Nirano. Istituita nel 1982, la Riserva ha lo scopo di preservare e promuovere il territorio nel quale si manifesta il fenomeno delle “salse”. Si tratta di coni, alti anche qualche metro, dai quali viene espulso, grazie alla risalita di idrocarburi, una miscela di fango argilloso freddo. Documentate fin dall’antichità, le Salse di Nirano hanno avuto un discreto sfruttamento soprattutto in ambito medico per le qualità lenitive dei fanghi e successivamente dermatologico e cosmetico fino alla fine degli anni ’70 del 1900.
L’area è attraversata da una serie di percorsi fruibili sia a piedi che in mountain bike. Il nostro percorso inizia alla base delle colline in prossimità del parcheggio gratuito posto all’inizio della valle. Da qui si sale lungo il sentiero numero 6 denominato del Capriolo, si tratta di un sentiero che corre lungo il crinale del confine sud e dopo un primo strappo, che consente di salire di quota, si domina l’intera valle potendo spaziare lo sguardo sia verso la pianura a nord che verso le quinte dell’appennino a sud.
In questa stagione la vegetazione è un tripudio di colori e profumi e nonostante il caldo che fin dalle prime ore del giorno si fa sentire pressante, la camminata risulta sempre piacevole.


Man mano che si prosegue lungo il confine giungiamo ad intersecare un altro percorso denominato dei Tritoni (sentiero numero 7), sentiero che con una lunga salita sbuca sul crinale apposto che coincide con la strada comunale che permette di raggiungere in auto alcuni abitati disposti lungo la carreggiata.
Decidiamo di proseguire verso sud lasciandoci la Riserva alle spalle, non senza la sorpresa inaspettata, visto l’orario di tarda mattina, di un giovane capriolo che probabilmente spaventato dalla nostra presenza di regala una corsa attraverso i prati appena falciati.
Dopo qualche centinaio di metri si giunge in località Villa, un piccolo borghetto di poche case posto nel punto più alto della Riserva, proprio ai margini. Da qui proseguiamo per quello che è il regno dei mountain biker in direzione del sentiero Panoramico. Decidiamo di tenere la parte basse e ci inoltriamo in un boschetto che con un’ampia curva verso destra ci conduce alla base della discesa, per noi ahimè salita, del medesimo percorso. Lungo questo tratto si gode di un’insolita vista sull’antico borgo di Nirano, un colpo d’occhio veramente notevole.
Da qui si risaliamo per chiudere il percorso circolare ed avviarci di nuovo verso la Riserva. Giunti al culmine della salita si goda di una vista spettacolare verso sud dove spiccano tra gli altri il castello di Montegibbio.
Rientrati all’interno della Riserva proseguiamo per qualche centinaio di metri lungo la strada comunale fino ad incrociare il sentiero numero 5 detto del Tasso, da qui si scende verso il centro visite Ca’ Tassi, realizzato recuperando un antico stabile rurale, dove tra le altre cose è possibile visitare il museo naturale ed ornitologico.
Siamo qui nel cuore della Riserva e a poche centinaia di metri ci imbattiamo nel primo vulcano non particolarmente attivo ma che attira la nostra attenzione. In un mare di verde questa distesa grigia di fango secco ha un fascino particolare.


Ci avviamo ormai alla conclusione di questo periplo circolare all’interno della Riserva Naturale delle Salse di Nirano. Nel complesso abbiamo impiegato poco più di 2 ore per percorrere in assoluta tranquillità i quasi 7 km di questa avventura. Il caldo in questa stagione è già asfissiante, fortunatamente una leggere brezza ci ha accompagnato per tutta la durata della camminata.
Onestamente vengo in questi luoghi da una trentina d’anni e mai avevo percorso questi sentieri. E’ stata una scoperta incredibile che ci ha lasciato entusiasti. Siamo tornati a casa rinfrancati nello spirito e con nuove idee riguardo alcuni luoghi visitati che probabilmente in altre stagioni dell’anno sapranno regalare ancora più magia.
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