Avevo già letto qualche mese fa un articolo a proposito di un’iniziativa di alcuni stati canadesi, in particolare Ontario, Saskatchewan e Manitoba, nei quali i medici possono prescrivere come cura ai propri pazienti un minimo di due ore la settimana di frequentazione della Natura.
PaRx: A Prescription for Nature.
Leggere una cosa del genere considerato quello che è stato fatto negli ultimi due anni ha qualcosa di inconcepibile.
Ma rimaniamo per il momento sull’articolo di Gripped.
La dottoressa Melissa Lem, un medico di famiglia di Vancouver che ha lanciato il programma PaRx, dichiara: “Dobbiamo ridurre le barriere verso la natura. Il pass per i parchi rende questo messaggio potente e facile da seguire.”
Ma cosa significa?
Significa che i medici registrati al programma PaRx possono prescrivere il pass per i parchi a qualunque paziente con qualsiasi condizioni di salute.
Ci sono infatti ricerche che mostrano come trascorrere del tempo nella natura può migliorare sia la salute fisica che quella mentale, ad esempio i malati di diabete o malattie cardiache o con ADHD o depressione.
Ovviamente questa iniziativa non sarebbe nulla se non avesse l’appoggio del governo. Infatti il ministro per l’ambiente e il cambiamento climatico Steven Guilbeault, in una dichiarazione scritta afferma che “questa nuova collaborazione è una svolta nel modo in cui i professionisti medici trattano la salute mentale e fisica dei pazienti.”.
Ma come funziona il pass? Ricordo che quasi tutti i parchi canadesi per essere frequentati necessitano di un pass.
Il pass offre l’accesso illimitato per un anno a più di 80 parchi nazionali, siti di interesse storico e area marine protette per un totale di più di 450000 chilometri quadrati di terra e acqua.
Detto ciò, e riprendendo un articolo scritto qualche tempo fa, è sempre più evidente come l’essere umano sia ormai avulso dalla realtà di questo pianeta.
E’ altresì incontestabile come sempre più persone sentano la necessità, forte, di ricostruire un rapporto con l’ambiente, con la natura, con il territorio.
E quindi non posso non ritornare con la memoria agli scorsi mesi nei quali con ogni mezzo si è disincentivata la frequentazione della Natura in ogni sua forma.
Che fosse una passeggiata o un trekking. Che fosse starsene da solo in un bosco piuttosto che in riva ad un fiume a guardare l’acqua che scorre.
Hanno creato dei malati. Non saprei quantificare il numero, ma sono certo, ed io ne sono la riprova, che tutto quello che è stato fatto ha provocato più danni che benefici.
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[…] chiaro quindi che in tantissimi cercano una via di uscita, anche solo di qualche ora, dalla quotidianità ormai divenuta […]