“Chi ha scoperto le Hawaii?”
La riposta a questa domanda mi ha aperto gli occhi su di un pensiero così profondo e semplice da essere quasi banale e al tempo stesso sconvolgente.
Quando leggiamo o ci sentiamo dire: “la storia la scrive chi vince” dobbiamo renderci conto che oltre alla lapalissiana verità della frase, quello che effettivamente verrà scritto o detto, sarà solo ed esclusivamente una versione, edulcorata, di quello che effettivamente è stato.
Il nostro mondo, ovvero il mondo occidentale, e di conseguenza la mentalità con la quale veniamo cresciuti ed educati, è stata plasmata da “noi stessi” ad uso e consumo di una narrazione che va avanti, con i dovuti adeguamenti ed aggiornamenti, da centinaia di anni.
Senza negare gli ovvi risultati positivi, ad oggi gli aspetti negativi di questa narrazione li superano di gran lunga, almeno per noi peones costretti a svangare il quotidiano.
Ecologie native di Emanuela Borgnino è un libro profondissimo che scava dentro al lettore un buco talmente profondo che difficilmente sarà in grado di riempiere.
Finita la lettura infatti rimarrà un vuoto dato dal crollo (si spera) di alcune delle certezze con le quali siamo cresciuti e sulle quali si fonda il mondo che ci circonda.
La lettura di questo libro è per me un tassello fondamentale nel raggiungimento di quella consapevolezza su chi e cosa sono effettivamente.
E’ estremamente difficile astrarsi e fare un passo indietro e cercare di non pensare in una determinata maniera perchè quella maniera è parte di noi stessi.
Il primo passo, vero, verso un’approccio nuovo al mondo che ci circonda deve passare giocoforza da qui, da una rinnovata modalità di pensiero.
Un pensiero che deve essere omnicomprensivo, che deve partire non dai presupposti dell’uomo ma da quelli del tutto.
Da questo libro emerge con forza esattamente questo concetto de il tutto, della pienezza, dell’oltre che umano.
Del pensare non più a noi come il centro dell’universo ma come ad una parte di esso e proprio perchè parte obbligati a trovare un equilibrio con l’ambiente che ci circonda.
Siamo un tutt’uno!
E’ urgente ed indispensabile sviluppare nuovo paradigma di pensiero per cercare di salvare non il mondo, ma noi stessi.
In questo momento la specie più a rischio è proprio la nostra anche se siamo ancora agli albori della nostra storia.
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[…] è una delle domande che continua ad assillarmi dopo aver letto Ecologie native di Emanuela […]