Ho sentito questa frase centinaia di volte. Dai miei ricordi era un po’ il mantra degli anni ’80 quando cominciare in televisioni i giorni a premi.
Ovviamente non vinceva mai nessuno, ma quel “Ritenta, sarai più fortunato!” veniva elargito come se fosse un bene di poco costo.
Oggi, primo sabato più o meno libero dopo il termine della fase 1 della quarantena, decido di tornare dopo non più di 2 mesi dall’ultima volta nei pressi del Monte Nuda.
Voglio rivedere quella formazione di massi che dai miei ricordi mi ha sempre ispirato. L’ultima volta ero stato respinto per via del ghiaccio, oggi ahimè sono stato respinto per via del cuore.

La giornata è splendida, un leggero vento stempera un caldo che per il periodo è già importante. Salgo verso il passo Boccaia, e fin da subito capisco che oggi è una giornata no, però tengo duro, lascio che il corpo riprenda contatto con il suo ambiente.
Finalmente i polmoni ed il cuore svolgono appieno il loro lavoro.
Proseguo verso il passo Eolo, ma ogni 50 metri sopra sono costretto a fermarmi per riprendere fiato.

Le giugulari mi stringono la gola, il cuore è completamente fuori controllo. Qualcuno dirà poi che era per l’emozione…
Sfortunatamente il problema è molto più semplice, nelle ultime due settimane si sono susseguite una dopo l’altra una serie di notti insonni ed il risultato lo tocco adesso con mano.
Nonostante le gambe vadano che è un piacere, il motore è in sofferenza, e che sofferenza!
Raggiungo la base della salita finale e decido che è inutile rischiare. Mi lascio cadere nell’erba fresca appena spuntata. Il sole brucia sulla pelle. Tutto intorno è un brusio continuo di insetti. Un tripudio di fiori appena spuntati decora un ambiente ancora grigio per l’inverno appena terminato.

Là in fondo scorgo le punte delle Alpi Apuane, il Cimone alle mie spalle mostra gli ultimi residui di neve. In basso un enorme tappeto di faggi verdi ridona alla vista quell’elemento che è così naturale per me.
Forse era emozione…
Di tutto quello che avrei voluto fare oggi in pratica non ho fatto nulla, ma queste ore trascorse nel mio ambiente sono preziose forse più dell’oro perché se è vero che oggi sono qui domani potrei essere rinchiuso in casa di nuovo.

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[…] ricordo dei malesseri di sabato scorso è ancora vivo. Ascolto il mio corpo, ascolto il mio cuore. Le gambe vorrebbero spingere su per il […]
[…] anche la pena patita nelle prime uscite a metà maggio dopo aver trascorso 2 mesi ininterrotti alla […]
[…] fermo per qualche scatto e ripenso alla stessa data dell’anno scorso, a lockdown appena terminato, qui la primavera era già arrivata con alberi già pieni di foglie e […]