A volte ci sono delle visioni che hanno la capacità di fissarsi nella memoria come immagini indelebili, quasi fossero scolpite nella roccia, Bow Lake è una di queste visioni.
Nonostante ad oggi siamo passati quasi 13 anni, conservo gelosamente i ricordi di giornate strepitose trascorse in un ambiente nel quale, per la prima volta, mi sono sentito veramente piccolo.
Bow Lake è come tutti i laghi della zona di origine glaciale, la sua posizione lungo l’Icefield Parkway ne fa una meta piuttosto frequentata anche se da un punto di vista scenografico non da l’impatto di altri laghi veramente eccezionale, primo tra tutti il Peyto Lake.
Diversamente dal Peyto però che per la sua geografica non ha strutture limitrofe, a bordo lago sorge il Simpson’s Num-Ti-Jah Lodge, uno storico cabin costruito dall’omonimo Jimmy Simpson Sr. nel lontano 1920 e col tempo divenuto una struttura ricettiva decisamente affascinante.

Esplorare il Bow Lake
Sfortunatamente non è possibile compiere il periplo del Bow Lake, ma si può comunque, con una semplice passeggiata, risalire il torrente alimentato dal Bow Glacier e raggiungere le Bow Glacier Falls.
Una serie di cascate alimentate dal ghiacciaio sovrastante.


Ma chi era Jimmy Simpson?
Beh grazie al White Museum of the Canadian Rockies, ne abbiamo un ritratto abbastanza preciso, ma non solo.
Nato in Scozia nel 1877, Justin James McCarthy Simpson, Jimmy (come fu rapidamente soprannominato), lasciò il suo paese natale prima del suo ventesimo compleanno per non farne più ritorno. I rapporti differiscono su quanti anni avesse quando lasciò la Scozia, ma è ampiamente documentato che il motivo della sua migrazione fosse che metteva in imbarazzo la sua famiglia ridendo in chiesa. Anche il suo percorso verso le Canadian Rockies non fu esattamente agevole. Dopo aver trascorso ben 24 ore in una fattoria a sud di Winnipeg, Jimmy capì che doveva esserci qualcosa di meglio, continuò quindi a spostarsi verso ovest. A Calgary, incontrò alcuni ragazzi che aveva conosciuto in una pensione a Winnipeg e, nonostante non avesse un biglietto, si unì a loro durante il viaggio in treno verso le montagne. A sentirlo raccontare, Jimmy fu cacciato dal treno a Silver City (una città mineraria da tempo scomparsa ai piedi di Castle Mountain) perchè “russava troppo forte” all’interno della cuccetta in cui si era nascosto. Da lì proseguì a piedi 29 chilometri fino a Laggan…

In un’intervista realizzata nel 1972 da Catharine Robb Whyte proprio all’interno della struttura originaria costruita da Simpson, è possibile ammirare alcune immagini eccezionali della zona e guardare negli occhi un pioniere dell’esplorazione delle Canadian Rockies.

La passeggiata verso le Bow Glacier Lake offre uno scorcio della vastità che le Canadian Rockies offrono a chi si avventura lungo torrenti, boschi e montagne.
Ogni passo, in particolare per noi europei, è un’avventura degna di nota. E’ come dire “è tutto troppo“.
Troppe cose. Troppa vastità. Troppa grandiosità. Troppa bellezza.
Mentre a tanti “troppo” ci si abitua molto in fretta, alla bellezza è indispensabile non abituarsi per conservare quello spirito curioso che è l’elemento base per approfondire la conoscenza, qualunque essa sia.
E quella sensazione di sopraffazione di fronte a queste cattedrali della Natura, non deve intimorirci, ma invece stimolarci a ricostruire e rinsaldare quella relazione simbiotica con l’ambiente che abbiamo perso.

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